The media company Saban ha ri-acquistato i diritti relativi al franchising dei
Power Rangers dalla
Walt Disney Company, ceduti all'epoca da Saban a
Fox Family Worldwide, la vecchia
Fox Kids nota ora come
ABC Family negli Stati Uniti e
Disney XD nel resto del mondo, nel 2001.
Sotto il nome di
Brands Sabans, la nuova società ha già negoziato un accordo pluriennale con
Nickelodeon la realizzazione della
18° stagione dei Power Ranger composta per ora sa solo 20 episodi che andranno in onda
nei primi mesi del 2011. Nell'accordo stipulato era compreso anche ri-acquisto delle precedenti 17 stagione, per un totale di oltre 700 episodi e la loro successiva messa in onda.
Secondo
Haim Saban, il motivo del riacquisto è dovuto al fatto che la Disney non aveva la creatività a sfruttare appieno il franchise dei Power Ranger, questo anche perchè l'associazione delle madri americane gl'andò contro dicendo che vi era troppa violenza nella serie tv dei rangers. Per tale motivo l'aziena ha speso la modica cifra di 500 milioni di dollari per l'acquisto, lo sviluppo e la realizzazione del nuovo spettacolo.
Ora come ora non è possibile sapere se la serie attualmente in onda su i canali Disney XD di tutto il mondo sarà ancora visibile o si trasferirà su quelli di Nickelodeon, questo anche perchè vi sono ancora oggi canali gratuiti che li mandano in onda (qui da noi vi è K2 visibile gratis senza spese extra sia sul digitale sia su Sky).
Per chi fosse troppo giovane sappia che Power Rangers è stato distribuito dalla Saban Entertainment di Haim Sabam dal 1993 fino alla fine del 2001 e trasmesso sui canali della Fox Broadcasting Company. In Italia è stato importato da Alessandra Valeri Manera e Nicola Bartolini Carrassi per Mediaset.
Lo spettacolo è basato sulle serie giapponesi Super Sentai, ma invece di essere un semplice doppiaggio dell'originale, sono una "nuova" produzione in cui vengono mischiati scene con attori americani insieme a quelle con attori giapponesi (generalmente i combattimenti in cui compaiono coperti da una maschera). A causa della natura molto giapponese di molte delle storie, spesso le trame sono perlomeno leggermente cambiate per essere adattate ad un pubblico occidentale.